Chiesa aperta in pausa pranzo

Da mercoledì delle Ceneri, 1° marzo, e per tutta la Quaresima, la chiesa sarà aperta anche dalle 12 alle 16.

Un servizio fondamentale per il territorio e per i molti lavoratori del nostro quartiere che desiderano pregare o sostare in silenzio durante la pausa pranzo.

Per garantire questo servizio è fondamentale il supporto di volontari, che possono rendersi disponibili e confermare la loro presenza segnandosi sul calendario dedicato nell’ufficio parrocchiale.

Solidali per la vita

Domenica 5 febbraio la Chiesa italiana ci invita a partecipare alla Giornata per la Vita.

Possiamo essere “Solidali per la vita” acquistando le primule in distribuzione sul sagrato della chiesa.

Le offerte sosterranno lo sportello di ascolto e di aiuto alla maternità dell’Associazione Promozione Vita, all’interno dell’ospedale Mauriziano.

Grazie per il nostro Natale solidale

La comunità di Gesù Nazareno ha dimostrato la sua grande generosità anche in Avvento e nel periodo di Natale.

La cena solidale, organizzata con la parrocchia di Sant’Alfonso, per i terremotati di Amatrice ha raccolto 4.000 euro; il concerto a favore della Caritas parrocchiale 400; quello del coro Incontrocanto per Il Mosaico 1.000; nella bussola di fronte al presepe sono finiti 3.000 euro che saranno spediti alla Caritas della diocesi di Norcia-Spoleto.

A questi 8.400 euro si sono aggiunti i tanti alimenti per gli assistiti dalla San Vincenzo, il riso portato a Norcia per i terremotati e le offerte per i poveri consegnate ai padri Dottrinari.

Il grazie può solo essere altrettanto grande.

In preghiera per l’unità

Si apre con la celebrazione ecumenica di mercoledì 18 gennaio, alle 20,45 in duomo, la settimana di preghiera per l’unità dei cristiani.

Il tema di quest’anno sarà «L’amore di Cristo ci spinge verso la riconciliazione» (2Cor 5, 14).

Il presepe per Norcia

Maria e Giuseppe contemplano il loro figlio Gesù di fronte a quel che resta della basilica di San Benedetto a Norcia.

Coloro che hanno perso affetti e casa durante il sisma che ha colpito il Centro Italia sono la rappresentazione dei tanti ultimi che vivono intorno a noi.

Questo è il presepe di Gesù Nazareno, un invito a non dimenticare chi soffre, ma con la certezza della presenza del Signore che viene.

Il parroco padre Ottorino, subito dopo Natale, ha già portato alla Caritas di Norcia – alla quale saranno devolute le offerte raccolte per il presepe durante il periodo di Natale – un carico di derrate alimentari.

Il presepe è stato allestito dal clan/fuoco Rigel Vega del gruppo scout Torino 6 della parrocchia.

Due incontri con l’Amoris Laetitia

Due incontri per approfondire l’esortazione apostolica Amoris Laetitia di papa Francesco.

Si comincia venerdì 27 gennaio – alle 20,45 nella Casa del Catechismo – con la teologa Laura Verrani e l’Inno all’amore della Lettera ai Corinti.

Venerdì 26 maggio – sempre alle 20,45, nella Casa del Catechismo – don Paolo Gentili, direttore della pastorale della Famiglia della Conferenza Episcopale Italiana, interverrà sul tema La Chiesa italiana accoglie la famiglia.

“Sto alla tua porta e busso”, il messaggio per Natale dell’Arcivescovo

«Tu dici: “Sono ricco, mi sono arricchito; non ho bisogno di nulla” (Ap 3,17.19). È come se il Signore dicesse a questa Chiesa: non accontentarti di quello che sei, non essere tiepida nell’amore, ma generosa e forte».

Così scrive l’arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia, nella lettera “Sto alla tua porta e busso” indirizzata alla Diocesi per Natale. «È questo il grande mistero del Natale – prosegue Nosiglia –, del Dio-con-noi che si fa umile, povero, semplice bambino indifeso e bisognoso di tutto ed entra nella storia quasi in punta di piedi».

Come prepararci ad accogliere Colui che bussa e sta alla porta di casa? Ecco i suggerimenti dell’arcivescovo.

Il Signore ci chiede anzitutto di ascoltare la sua voce.

L’ascolto comporta attenzione a chi parla per sentire bene che cosa ha da dirci. Esige dunque disponibilità di tempo e buona volontà reciproca. Riprendiamo dunque anzitutto in mano la Bibbia, in particolare il Vangelo, e preghiamo insieme meditando la Parola di Dio.

Il Signore ci chiede di aprire la porta con fiducia.

Il Natale è la festa del dono gratuito di Dio che ci dà suo Figlio. È la festa della gratuità e dell’accoglienza disinteressata, nella casa con l’amore, e nella vita con l’accoglienza degli altri, dei poveri e dei sofferenti. Ma chi sono oggi questi “altri”? Per ogni famiglia questi “altri” sono anzitutto i figli. Accogliere un figlio nella propria casa è accogliere Gesù e fare come Maria e Giuseppe: aiutarlo a crescere in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini. Gli “altri” sono i nostri anziani verso i quali non vanno dati mai per scontati l’amore sincero e disinteressato. Gli “altri” sono persone con cui si è in disaccordo da tempo: perdonare significa imporre a se stessi un comportamento che va contro la mentalità comune, ma quanta pace e quanta gioia porta nell’animo!

A Natale spesso si riscoprono i poveri: sono gesti significativi, se non restano isolati. I poveri, ci ricorda il Signore, li avete sempre con voi. Perché in questo Natale non proviamo ad aprire la porta a qualcuno che vive situazioni difficili, di solitudine o di sofferenza ed emarginazione? Potremmo invitare a pranzo un anziano, un lavoratore immigrato che ha lasciato la sua famiglia, una ragazza madre o un bambino o un giovane la cui famiglia vive una situazione difficile. Potremmo adottare a distanza una famiglia o un bambino che vivono nei Paesi poveri.

Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò a lui e cenerò con lui.

Quante volte Gesù va a casa delle persone per stare con loro, si mette a tavola e consuma con loro il pasto. Mangiare insieme è segno di comunione e di amicizia. Ed è questo che il Signore desidera vivere con noi. Lo fa ogni domenica nella mensa del suo corpo e del suo sangue e lo rinnova con particolare gioia a Natale, nella Messa di mezzanotte o del giorno. Sperimentate nelle vostre case la gioia di questa realtà profondamente umana e spirituale, partecipando, come famiglia, alla mensa del Signore. Poi, giunti a casa, pregate insieme benedicendo la mensa. Rendete grazie a Dio per il cibo e per il dono dei figli, degli anziani e di quanti partecipano al pasto familiare. Ogni domenica potete ripetere questo gesto nelle vostre case: si rinnoverà così la gioia del Natale e della Pasqua del Signore che vive con voi.