Il cuore grande di Gesù Nazareno

Ancora una volta la comunità di Gesù Nazareno ha dimostrato grande generosità: ecco il dettaglio delle offerte raccolte in Avvento e durante il tempo di Natale.

  • La San Vincenzo ha totalizzato, grazie al concerto del coro Ora è tempo di gioia, 1.208 € che saranno utilizzati a sostegno delle famiglie assistite;
  • un corrispettivo in valore di oltre 2.000 € in derrate alimentari non deperibili – che verranno distribuite ai poveri – sono state depositate nel cestone di fronte all’altare;
  • Il Mosaico ha raccolto 563 € grazie al concerto dei cori del Santuario di San Pancrazio di Pianezza e VociIncanto;
  • 450 € sono stati offerti per i progetti in Rwanda;
  • il mercatino in oratorio ha garantito 263 € per Jarom e 1.250 per Yatra, a sostegno delle missioni dei padri Dottrinari in India;
  • offerte per 417 € al Punto della Gioia.

Nel mese di settembre 1.284 € aveva fruttato la vendita di riso a favore del CISV per progetti in Burkina Faso.

3.500 €, infine, sono stati donati per contribuire al pagamento dei nuovi fari a led che illuminano ora meglio la chiesa garantendo anche risparmio energetico.

Contro l’atrofia dei cuori il Gesù bambino

«Dico di no, cari fratelli e sorelle, ai profeti di sventura, alle previsioni di apocalissi imminenti che tarpano le ali della speranza cristiana. Per volare alto, invece, occorre proporre le vette della santità̀ e le vocazioni più̀ impegnative della vita cristiana senza timore. Più siamo mediocri nelle proposte evangeliche e più saremo assorbiti dal vortice del “fare”, che atrofizza le spinte ideali del cuore. Soprattutto dei giovani. (…)

Mettiamoci tutti in cammino, non stiamo ad aspettare chissà quale segno dal cielo. Come i Magi, alziamo lo sguardo in alto e forse scopriremo che il segno già c’è ed è evidente e chiaro: basta avere la fede per vederlo e la volontà di seguirne il tracciato.

Quel segno è la luce di Cristo, è egli stesso luce del mondo e di ogni uomo che cerca la verità e vuole la vita. Per questo si è fatto bambino e uno di noi, perché chiunque lo accoglie abbia la vita e l’abbia in abbondanza».

L’invito dell’arcivescovo mons. Cesare Nosiglia, a uomini e donne seguaci di Cristo in Torino, possa diventare l’impegno quotidiano di tutti noi. Buon Natale.

padre Ottorino con i padri Dottrinari

Non seppelliamo i nostri talenti

Seguaci di Cristo e felici di esserne testimoni, con la comunità parrocchiale, nel quartiere Cit Turin, nella città di Torino, nelle nostre famiglie, nei luoghi di lavoro: con le nostre difficoltà quotidiane, le gioie e i dolori, le fedeltà e le incoerenze. Da più di cento anni la nostra Comunità in cammino faticosamente testimonia l’amore di Cristo; ma non deve cessare di interrogarsi e di essere aperta.

Quali sono le periferie di Gesù Nazareno? Chi sono per noi gli ultimi, i fratelli e le sorelle lontane?

Domande pressanti, in una società in vorticoso mutamento, nella quale l’incertezza e l’instabilità – etica, economica, religiosa – sembrano prevalere.

Proprio la fede in Gesù risorto ci spinge a raddoppiare la testimonianza, a intensificare gli sforzi. Apriamo allora le nostre braccia agli altri, siamo accoglienti e coraggiosi.

La Comunità parrocchiale è ricca di gruppi e di persone che si impegnano in ogni ambito pastorale: dalla catechesi alla carità, dai giovani alla famiglia alla liturgia; ma per crescere – e per continuare a testimoniare – è indispensabile avere la capacità di attrarre nuovi fratelli e sorelle, di coinvolgerli nelle tante iniziative che vengono proposte durante tutto l’anno pastorale.

Ciascuno di noi ha almeno un talento da mettere al servizio della comunità: non seppelliamolo nel terreno, investiamolo nel servizio generoso agli altri.

Tra le tante proposte della parrocchia è senz’altro possibile scoprire il proprio spazio di partecipazione, troviamo il coraggio di proporci, senza sentirci inadeguati e, soprattutto, certi di non essere respinti.

Questo è l’augurio per la festa di Gesù Nazareno, con la speranza che siano tanti i volti che si affacceranno per offrire il proprio tempo al servizio della Comunità.

Buona festa, padre Ottorino Vanzaghi, parroco

Cristo Re, la festa di domenica prossima

La solennità di domenica prossima, Cristo Re, coincide tradizionalmente con la festa della nostra comunità parrocchiale e chiude l’anno liturgico.

Dalla domenica successiva, prima di Avvento, sarà il vangelo di Marco ad accompagnarci sulle strada della salvezza; ma è con Matteo 16, 13 che dobbiamo rispondere alla domanda di Gesù: “Chi dicono che sia il Figlio dell’uomo?”.

Paolo VI così rispose: «Questo interrogativo fatto da Gesù stesso, si presenta ancora agli uomini, a noi personalmente. “Io, che penso di Gesù Cristo?”. Lo conosciamo forse perché Egli vive con noi, in una civiltà plasmata dai suoi principi, da una religione? Lo conosciamo forse perché la nostra educazione religiosa ci parlò di Lui? Eppure la domanda resta anche sulle nostre labbra, sovente senza risposta. La prima risposta è troppo grave: implica il nostro destino spirituale, è troppo profonda e ineffabile. Conoscere Gesù e definirLo vorrebbe dire viverLo e sarebbe risposta fatta di gioia interiore. Ma la sua figura il più delle volte rimane vaga e sbiadita, cioè la nostra conoscenza di Gesù il più delle volte è rudimentale, frammentaria, incerta e forse anche fredda. Così i nostri stati di animo di fronte a Lui rimangono ordinariamente, un conoscerLo senza amarLo, un supporLo senza conoscerLo, un trascurarLo, dimenticarLo».

Camminiamo insieme, allora, per conoscere Gesù e metterlo al centro delle nostre vite, in comunione e al servizio di tutti coloro che incontriamo sulle strade della vita.

Buona festa del Nazareno

padre Ottorino, con padre Giovanni e padre Rinaldo

Le voci della solidarietà

Concerto del coro “Ora è tempo di gioia” sabato 11 novembre 21 in chiesa, con un repertorio che spazia dal classico al pop allo spiritual.

Le offerte saranno devolute alla San Vincenzo che, nell’ambito della settimana della solidarietà dall’11 al 19 novembre, raccoglierà – negli appositi cestoni posizionati in chiesa – alimentari non deperibili per i poveri.

Al Nazareno la rivoluzione della tenerezza

La rivoluzione della tenerezza nel dialogo tra Isabella Guanzini, filosofa e teologa, e Luciano Manicardi, priore della comunità di Bose venerdì 22 settembre a Gesù Nazareno, nell’ambito di Torino Spiritualità 2017, dedicata al rapporto tra infanzia e maturità in questo tempo.

La tenerezza è la “rivoluzione del potere gentile” (dal titolo del recentissimo libro della Guanzini, edito da Ponte alle Grazie): è impopolare, contraria alla società della prestazione, dove i “vincenti”, le persone di successo devono guardarsi bene da essa, per la vulnerabilità che comporta. La tenerezza si oppone alla durezza, alla rigidità, al feticismo tecnologico, all’indifferenza, alla dogmatica finanziaria, al nichilismo, ai poteri di oggi.

Per Guanzini il potere non è un sistema anonimo, ma presente nei gesti e nelle relazioni: «Questa è una professione di fede nella persistenza di ciò che sembra valere poco, in quanto destinato a svanire: un giorno di festa, un gioco, un incontro gentile, l’essere chiamati per nome. È nei passaggi della tenerezza che il mondo si fa effettivamente vivibile e finalmente leggibile. È nella grazia sottile di un gesto che sfiora l’orrore che si aprono mondi di significati destinati a durare e a tenerci in vita ancora un po’. Tali gesti della tenerezza sono come tracce minime e luminose sullo sfondo del buio che cala sulle metropoli dell’Occidente, e la sola possibilità di una speranza per tutti».

Nonostante Manicardi abbia definito il libro di Guanzini laico e ricco di riferimenti letterari, l’autrice ha precisato che sia il tema, sia la terminologia usata le vengono dalla predicazione di papa Francesco, che definisce fortemente rivoluzionaria e sicuramente politica nella sua attenzione prioritaria e assoluta ai poveri.

Luciano Manicardi, con le sue domande all’autrice, con riflessioni e citazioni ha consentito di esplorare molti aspetti della tenerezza: il valore del quotidiano e di come lo “leggiamo” e viviamo; la capacità di stupore – come ci insegnano i bambini – contro le abitudini e le corazze delle risposte automatiche; il pianto che fa emergere la coscienza e la libertà; la capacità di “rendere il tempo inoperoso”, rallentando i nostri ritmi e smettendo di fare fare fare; il gioco, l’arte…, l’uomo tanto più smette di operare, tanto più crea. Lo shabbat, il settimo giorno, è quello che dà significato a tutto il resto.

Isabella Guanzini ha risposto con il rigore di pensiero e di espressione dato dalla sua formazione di filosofa e teologa, sempre attenta a non scivolare nel “mellifluo” e nel sentimentalismo, perché – come già scriveva Roland Barthes – “Il sentimentalismo è l’osceno del nostro tempo, non più il sesso”.

Il pubblico, numeroso, ha partecipato con domande nel breve dibattito finale.

Il parroco Ottorino Vanzaghi ha introdotto e concluso la serata.

Giornata delle famiglie

Una domenica di incontro e festa per le famiglie domenica 8 ottobre nei locali del Cottolengo, al 12 della via omonima.

Per confrontarsi insieme con uno sguardo sul mondo, per aprirsi alla società e agli ultimi nel rispetto del Creato.

Sarà garantito un servizio di baby sitting.

Bisogna iscriversi spedendo una mail all’indirizzo famiglieincammino2017@gmail.com oppure in ufficio parrocchiale, entro il 25 settembre.

Gruppo Uno, attività al via

Il Gruppo Uno riparte con le proprie attività.

Giovedì 21 settembre, dalle 17 alle 19,30 nella sede nel cortile della casa del catechismo sono aperte le iscrizioni al Gruppo.

Giovedì 5 ottobre ci sarà la prima riunione e domenica 8 ottobre la prima gita.

Messe, dal 3 settembre orario consueto

Da domenica 3 settembre le messe festive saranno celebrate alle 8,30, alle 10, alle 11,30 e alle 18; prefestiva il sabato alle 18.

Le messe feriali, da lunedì 4 settembre, saranno alle 7,30, 9,30 e 18.

Da domenica 10 settembre riprenderà anche l’appuntamento con il foglietto domenicale

 

Le messe in luglio e agosto

Da domenica 2 luglio è in vigore l’orario estivo delle messe domenicali che si protrarrà anche in agosto.

La messa vespertina del sabato sarà alle 18; la domenica le celebrazioni saranno al mattino alle 8,30 e alle 11, nel pomeriggio alle 18.

Nei giorni feriali messe alle 7,30 e alle 18. Anche il foglietto domenicale “va in vacanza” per tornare a settembre.