Yatra e Gucci, a sostegno della sartoria di Ranchi

Il trust legato alla Gucci ha accolto la richiesta di Yatra, l’Onlus che sostiene la missione dei padri Dottrinari in India, per il fundraising  a favore della sartoria di Ranchi.

L’operazione finanzierà l’affitto, la ristrutturazione, allestimento e approvvigionamento di un negozio per la sartoria in Ranchi. Il canale di vendita in Italia infatti si sta affievolendo e bisogna arrivare all’autosufficienza del Cèsar Silai Centre in India.

Ora è fondamentale promuovere la raccolta fondi tramite tutti i canali possibili: diffondendo la conoscenza del progetto e il link del sito che raccoglie le donazioni.

Eccolo: https://www.globalgiving.org/projects/tailoring-store-for-indian-women/

Chiesa aperta in pausa pranzo

Nei giorni feriali durante la Quaresima, la chiesa di Gesù Nazareno, in piazza Benefica a Torino, sarà aperta anche in orario pausa pranzo, dalle 12 alle 15.
Chi lo desidera potrà concedersi un momento di preghiera e di riflessione, incontrare un sacerdote, ricevere il dono del perdono nell’anno giubilare della Misericordia, proclamato da papa Francesco.

La sfida della misericordia

I primi a riconoscere il Dio fatto uomo sono pastori (Lc, 8-18), che scribi e farisei reputano indegni di leggere la Sacra Scrittura. Eppure sono loro, illuminati dalla luce della fede, che credono alle parole dell’angelo: “Andiamo dunque fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere”. E, andati, tornano sui loro passi e raccontano ciò che hanno scoperto.

Dio è venuto nel mondo e si manifesta, oggi come allora, con la testimonianza di quelli che, secondo le leggi degli uomini, non sarebbero suoi.

Anche Matteo (Mt, 1, 1-16), ricostruendo all’inizio del suo vangelo la genealogia di Cristo, ribadisce come nel lungo cammino della salvezza Dio illumina, con la luce della fede, potenti e profeti, ma anche prostitute e stupratori, traditori e assassini. Ecco allora che il mistero del Cristo – il Figlio di Dio, che abbraccia in tutto e per tutto la condizione umana, fino a condividere l’esperienza dolorosa della morte – si disvela, alla luce della fede, in tutta la sua chiarezza. Dio è con noi, qui e adesso; ci consola e conforta: ci esorta a rendere eterna la nostra vita quotidiana con la forza delle opere, la condivisione con fratelli e sorelle, la testimonianza della fede.

Papa Francesco ha voluto un anno giubilare dedicato alla misericordia: un attributo che sia l’Antico sia il Nuovo testamento riconoscono tanto a Dio quanto agli uomini. L’originale ebraico hesed contiene altri significati: devozione, lealtà, patto di fedeltà. I misericordiosi non sono quindi solo buoni e compassionevoli, ma leali e fedeli, con Dio e con gli uomini. Questa è la sfida per i cristiani del nostro tempo, questo è l’augurio che nel giorno di Natale rivolgo alla comunità di Gesù Nazareno: siamo misericordiosi e gridiamolo al mondo, con gioia, alla luce della fede.

Buon Natale, padre Ottorino e i padri Dottrinari

Buona festa di Gesù Nazareno

Grazie per l’amicizia e per la preghiera e l’impegno che ciascuno assicura alla comunità parrocchiale. Nel giorno della nostra festa desidero ricordarvi tre parole che papa Francesco ha rivolto nei giorni scorsi a Firenze alla Chiesa italiana.

Umiltà: significa smettere di essere ossessionati dalla propria gloria, dal giudizio degli altri, dal sentirsi in qualche modo superiori per cultura, per ceto sociale o addirittura per fede; rifiutiamo qualunque pensiero ci faccia sentire superiori agli altri.

Disinteresse: è cercare la felicità di chi ci sta accanto più che la nostra, è sapere che i cristiani vanno controcorrente e sono portatori, nel nome del Signore misericordioso, sempre e comunque, di perdono e pace; anche in frangenti storici drammatici come quelli che stiamo vivendo.

Beatitudine: è la gioia del Vangelo, di cui siamo indegni portatori, ma che deve sempre caratterizzare il nostro spenderci tra i fratelli, in famiglia, sul lavoro, nella Chiesa e nel mondo intero con la certezza che Dio conosce la sincerità del nostro cuore.

Chiedo, per me e per voi, a Gesù Nazareno di riuscire a imitarlo in questi suoi sentimenti. Auguri!

padre Ottorino Vanzaghi, parroco

Emilio De Santis, il cammino che porta al diaconato: per servire

Diacono. Molti, interrogati su chi sia, risponderebbero: «Beh, è quasi un prete». Per capire meglio abbiamo chiesto a Emilio De Santis – medico di 63 anni, sposato da 36, padre di cinque figli, due dei quali adottati, che domenica 15 novembre sarà ordinato in duomo dall’arcivescovo Nosiglia – parrocchiano di Gesù Nazareno dal giorno del matrimonio, di spiegarci perché e come si diventa diaconi.

Emilio, un grande sorriso semi nascosto dalla barba candida non si tira indietro:«Il diacono è il servitore, colui che che affianca presbiteri e vescovi, li aiuta», testimone del sacerdozio di Cristo. Il Concilio Vaticano II ha rivalutato l’importanza dei diaconi e la Lumen Gentium ricorda che ad essi le mani vengono imposte “non per il sacerdozio, ma per il servizio”, per la vita della Chiesa.

Anche per Emilio questa è stata la molla: servire. «Un cammino progressivo, sempre condiviso con mia moglie: la partecipazione alla vita della comunità parrocchiale di Gesù Nazareno – in particolare con l’esperienza del Vangelo nelle case, dapprima come partecipante e poi come responsabile negli ultimi undici anni –, l’educazione dei figli, la scelta dell’adozione e la condivisione del cammino di coppie che tentavano quella internazionale, la condivisione di un percorso di confronto formativo di fede all’interno dell’Equipe Notre Dame».

Poi la decisione. «Dapprima, due anni da aspirante diacono, poi, dopo la scelta definitiva, condivisa anche dalla moglie che la manifesta pubblicamente, altri tre anni da candidato diacono nei quali ci si forma ulteriormente per essere pronti al servizio al quale si sarà destinati dal Vescovo».

Il che avverrà dopo che Emilio, domenica 15 novembre, sarà ordinato, ancora una volta dopo aver sentito sua moglie, che da quasi quarant’anni ne condivide il cammino, ribadire pubblicamente di essere concorde.

Dove andrà a servire, Emilio? «Dove deciderà il vescovo, lui sa dove c’è bisogno di me».

Il 15 novembre il vescovo Nosiglia ha destinato Emilio De Santis a Gesù Nazareno.

Mauro Fresco

La Festa delle famiglie ha aperto l’anno pastorale

Una due giorni intensa per l’apertura dell’anno pastorale, il 3 e 4 ottobre a Gesù Nazareno. La “Festa delle famiglie” è cominciata sabato pomeriggio nel cinema Esedra con la proiezione del film La famiglia Beliér, che ha divertito le circa 150 persone presenti. Il dibattito che ne è seguito ha permesso di approfondire temi diversi, dal rapporto genitori-figli ai legami familiari e alla difficoltà del distacco e, in particolare, come la Chiesa e la famiglia stessa siano luoghi di ascolto, discernimento e missione.

La preghiera in chiesa alle 19,30 – in concomitanza con l’apertura del Sinodo dei vescovi –, malgrado l’ora tarda e la pioggia battente, ha coinvolto molte famiglie, alcune con figli, e non tutte avevano partecipato alla proiezione precedente.

La messa di domenica alle 10 ha riempito la chiesa, con una partecipazione sentita da parte dei tanti gruppi che animano la vita della comunità parrocchiale. Successo anche per la caccia al tesoro in quartiere, momento giocoso e gioioso conclusosi con l’abbondante e ottimo pasto comunitario in oratorio.

“Abbiamo iniziato l’anno pastorale molto bene – commenta il parroco padre Ottorino Vanzaghi – e tutti abbiamo compreso che la Chiesa deve aprirsi all’esterno, come ci suggerisce papa Francesco. La presenza di alcune famiglie musulmane al gioco e al pranzo sono un segno tangibile di questa volontà”.

Il concerto degli Alunni del Cielo

Gli Alunni del Cielo in concerto con “Revival” nella chiesa di Gesù Nazareno, in piazza Benefica, sabato 10 ottobre 2015 alle 20,45. Ingresso libero.

Il concerto è a sostegno del progetto “Dalla Strada Alla Vita”, promosso dall’associazione Amici di Lazzaro per aiutare e sostenere tante donne e ragazze che escono da situazioni di sfruttamento e grave povertà. Per informazioni su +39 3404817498 (whatsapp) oppure info@amicidilazzaro.it

Si può sostenere il progetto con una donazione su BancoPosta cod. IBAN: IT 98 P 07601 01000 0000 27608157, causale “Dalla Strada Alla Vita”.

 

Torino Spiritualità a Gesù Nazareno

Conversione a “U”: spesso pensiamo a noi stessi come a uomini e donne pienamente compiuti, ma chi ci dice che non cambieremo ancora? Ogni vita racchiude la possibilità di trasformarsi in qualcosa di nuovo, di imboccare strade che conducono a mete neppure immaginate. Francesco Lorenzi, leader della rock band The Sun e Paolo Curtaz, prete per vent’anni e ora evangelizzatore, raccontano i propri percorsi, tra deviazioni tortuose e meravigliose sorprese, venerd’ì 25 settembre alle 21, nella chiesa di Gesù Nazareno, in via Duchessa Jolanda 24, a Torino.  Ingresso libero fino a esaurimento posti.  L’incontro è uno dei tanti appuntamenti di Torino Spiritualità: il calendario completo e altre informazioni su torinospiritualita.org

Ottobre 2015, una festa per la famiglia. La sfida di Gesù Nazareno

Famiglia: il vocabolo si avvita su se stesso, rimbalza dalle pagine dei quotidiani ai bit del web, scatena discussioni tra amici, anima dibattiti. papa Francesco ne ha fatto il centro della catechesi del mercoledì.

La realtà quotidiana delle persone che le compongono è spesso fatta di alti e bassi, di gioie e dolori, di entusiasmi, reticenze, conflitti, amore e menzogne, fatica.

La comunità raccolta nella parrocchia di Gesù Nazareno ha individuato le famiglie come riferimento per l’azione pastorale, la “piccola Chiesa domestica” come motore del vivere cristiano.

«Un percorso che comincia con i fidanzati che scelgono il matrimonio cristiano – racconta Susanna Fantini, membro della commissione famiglia, espressione del Consiglio Pastorale Parrocchiale – per proseguire in tutti gli ambiti. Quest’anno ci sono stati tre corsi in preparazione al matrimonio che hanno coinvolto circa trenta coppie. Approfondiamo insieme i motivi della decisione: come dice il nostro parroco, padre Ottorino Vanzaghi, chi sceglie il matrimonio cristiano accetta di sposarsi in tre. La presenza del Cristo chiede alla coppia un cammino di preghiera, accoglienza, dialogo, perdono».

Un viaggio che prosegue e che è importante fare con altri. «Alcune coppie, dopo il matrimonio, continuano a frequentarsi, iniziano percorsi di catechesi, si confrontano, anche grazie a nuove tecnologie, come i gruppi su Facebook o su WhatsApp. In parrocchia proponiamo incontri per i giovani sposi – ricorda Susanna – che, con l’arrivo dei figli, diventano preparazione al sacramento del battesimo».

La domanda di sacramenti è spesso la molla che spinge ad avvicinarsi o riavvicinarsi alla parrocchia, per chi è arrivato da poco in quartiere è l’occasione per scoprire la comunità di Gesù Nazareno. Le coppie con bambini fino a sei anni possono partecipare agli incontri familiari di “pre-catechismo”, anche questi occasione di scambio di esperienze alla luce della Parola.

«Molte coppie di adulti si incontrano con regolarità per una revisione di vita – spiega Susanna – con modalità e stili diversi: alcune fanno riferimento al metodo delle Equipe Notre Dame, altre sono attive nei Corsi di Preparazione al Matrimonio, altre ancora fanno riferimento alle Famiglie Dottrinarie, con scambi proficui di parrocchiani di Salerno, Vittoria e Roma».

La Commissione famiglia cerca il confronto anche con gli altri ambiti pastorali: la catechesi familiare in preparazione al sacramento dell’Eucarestia, i giovani dei gruppi, la commissione carità che è vicina a tante famiglie in difficoltà economica. «L’obiettivo è l’unitarietà dell’azione pastorale, avendo come riferimento le famiglie, in comunione con tutta la Chiesa che si sta preparando al Sinodo convocato proprio sul tema della famiglia. Abbiamo lavorato anche alla compilazione dei questionari diocesani che formeranno la piattaforma di discussione per il Sinodo – ricorda Susanna – e i temi forti che sono emersi sono quelli legati alle scelte di convivenza, alle coppie che si formano dopo una separazione e a quelle che soffrono per difficoltà procreative».

Temi “caldi” che devono essere affrontati sotto il cielo grande della Misericordia, titolo non a caso voluto da papa Francesco per l’anno giubilare. «Non è sempre facile trasmettere a tutta la comunità parrocchiale e soprattutto a chi ne è ai margini – ammette Susanna – i risultati e il senso del lavoro enorme che si fa in Consiglio pastorale e nelle commissioni. Dobbiamo comunicare meglio, essere più accoglienti soprattutto con chi vive un momento di difficoltà e, sentendosi in un angolo, sceglie di ritrarsi in disparte. Per questo il 4 ottobre proporremo una giornata della famiglia a tutto il quartiere. Sarà l’occasione – anticipa Susanna – per raccontare quanto si fa nella parrocchia di Gesù Nazareno, una giornata di festa durante la quale ospitare testimonianze forti di vita familiare, con un invito stringente alle famiglie della comunità che parteciperanno: portate con voi una famiglia che si considera “lontana” dalla Chiesa, fate loro scoprire la bellezza di Gesù Nazareno».

Mauro Fresco