Il Mio Dono per Il Mosaico

Con Il Mio Dono di Unicredit puoi sostenere Il Mosaico odv, l’associazione della parrocchia che offre sostegno scolastico gratuito a 102 bambini e ragazzi di 8 diverse nazionalità, grazie all’impegno giornaliero di 43 docenti volontari.

Collegati al sito https://www.ilmiodono.it/content/ilmiodono/it.html entro il 29 gennaio vota il Mosaico e fai una donazione per l’Associazione.

L’istruzione e la cultura sono l’unica cura contro l’emarginazione e l’intolleranza: sostieni Il Mosaico.

Festa all’Hiroshima per 20 anni di India

Grande festa all’Hiroshima Mon Amour, in via Bossoli 83 a Torino, il prossimo 18 dicembre, per ripercorrere 20 anni di presenza dei padri Dottrinari in India, tra Ranchi e Jareya.

Padre Paolo De Leo, alle 19, ricostruirà il percorso tappa per tappa «perché è giusto fermarsi un attimo per guardare indietro, riscoprire tutto il bello che il Signore ci ha donato in questo tempo. Sembra ieri: non è così. Molto resta da fare, ma non dobbiamo dimenticare quanto abbiamo compiuto, perché è da lì che bisogna ripartire, con rinnovato entusiasmo e disponibilità a essere strumenti per un mondo nuovo, migliore».

Appuntamento alle 19 quindi all’Hiroshima, per tutti coloro che hanno reso possibile l’avventura: le parrocchie dottrinarie, le associazioni Yatra e Jarom, la Cooperativa Johar e tanti amici che negli anni hanno contribuito o partecipato ai campi di formazione e lavoro.

Dopo l’apericena tra le 19,30 e le 21, via alla festa con la musica dal vivo e il cabaret di Guardodentro, Koothrappali Brothers Jharkhand Orchestra, Skamarcio, Giampiero Perone e Marco Guarena.

Le molte vocazioni per Cristo Re

Nella storia della salvezza, narrata nell’Antico e nel Nuovo Testamento, Dio chiama molte volte: molte persone, molto diverse tra loro per età e per censo, per sesso e per credo religioso. La vocazione (dalla radice latina vocare, chiamare, che per i Romani era anche anche espressione del diritto ad accettare o rifiutare l’eredità) è innata, ma deve essere coltivata e la si può, appunto, accettare o rifiutare. La vocazione si educa, richiede applicazione, costanza e perseveranza.

Ha scritto il cardinale Carlo Maria Martini: «La vocazione cristiana è l’assunzione di responsabilità affettuosa e amorosa per gli altri. Non è semplicemente un impegno di carattere organizzativo. Non è vocazione se non entra il cuore, se non entra l’amore. Per questo la domanda fondamentale è sull’amore. Vocazione è l’espressione della mia capacità di amare, nelle coordinate storiche, psicologiche della mia vita e della mia persona. Per questo le vocazioni fondamentali nella vita cristiana sono riducibili a due: o quella di assumersi responsabilità per un’altra persona, per un uomo o per una donna con cui mi unisco pienamente in assunzione reciproca di responsabilità per divenire a nostra volta responsabili di altri: la famiglia. Oppure quella di assumersi la responsabilità in un servizio di consacrazione nella Chiesa: consacrazione sacerdotale o religiosa. Sono le due vocazioni fondamentali, perché sono assunzione di responsabilità personali-affettive, in cui l’amore è determinante. È chiaro che poi da queste partono tutte le altre responsabilità, perché non si può assumere responsabilità senza amore e, quindi, ogni servizio civile, sociale, organizzativo non può essere fatto senza un po’ d’amore».

Domenica 17 novembre abbiamo festeggiato gli sposi che hanno rinnovato le loro promesse matrimoniali, una vocazione.

Nella solennità di Cristo Re, domenica 24 novembre, la nostra comunità ha celebrato per tradizione ormai secolare la propria festa parrocchiale, che quest’anno, con la testimonianza di padre Battista Previtali e di padre Ottorino Vanzaghi, ci ha portati a riflettere sulla vocazione al sacerdozio.

Padre Battista ha celebrato i 60 anni dall’ordinazione sacerdotale; padre Ottorino i venticinque: era il 19 novembre 1994, Cristo Re.

Entrambi hanno camminato a lungo con noi, obbedendo alla chiamata della loro Congregazione e dei vescovi che li vollero parroci a Gesù Nazareno, per “pascere il popolo di Dio”. Entrambi – con i loro successori o predecessori – si spesero e si spendono perché la comunità cristiana che vive nel Cit Turin fosse e sia ricca di fede e carità, rispettosa nella diversità dei carismi, ma unita nella testimonianza.

È tempo di dire grazie.

Le mamme del Mosaico al Museo Egizio

Diciannove donne, lunedì 28 ottobre, al Museo Egizio, affascinate dalla tunica del corredo funerario di Kha, «identica a quella che ancora oggi indossano gli uomini nei nostri villaggi, in Egitto».

Quindici sono di lingua araba, due turche, una è romena e una peruviana.

Sono immigrate, straniere, e sia loro sia i loro figli frequentano Il Mosaico.

Il settimanale La Voce e Il Tempo ha raccontato tutta la storia.

 

 

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l’associazione di volontariato della parrocchia che garantisce supporto scolastico a cento bambini e ragazzi e che organizza corsi di italiano per 16 mamme straniere

di ritirare gratuitamente i premi del catalogo:

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Dare amore, donare spazio

“La notte appartiene agli amanti” canta Patti Smith e Timothy Radcliffe, teologo domenicano si interroga: «Cosa può dire un testo così carico di erotismo a un vecchio frate?».

Timothy Raddcliffe

Timothy Raddcliffe

Timothy Raddcliffe

Timothy Raddcliffe a Gesù Nazareno

Timothy Raddcliffe

Chiesa piena per ascoltare Timothy Raddcliffe

Il 27 settembre – nella chiesa di Gesù Nazareno dov’era difficile trovare posto – per Torino Spiritualità quest’anno dedicata “Ad infinita notte”, Radcliffe ha trovato connessione immediata nel Cantico dei Cantici.

«La notte è fatta per gli amanti, ma anche il giorno lo è. Nell’oscurità della notte il volto non si vede, si può toccare ma resta celato. Accade così anche quando guardiamo un altro e lo vediamo interamente; ma se ci avviciniamo per abbracciarlo possiamo vedere solo il volto e se lo baciano anche il volto scompare. Nella notte degli amanti non c’è più volto, la carne si fa una, una persona sola, ma amare qualcuno significa imparare a leggere il suo volto. C’è un tempo per essere due e un tempo per essere uno, amare significa sviluppare la capacità di essere vicini e comprendere gli altri. Dare amore è donare il nulla, lo spazio. Amare significa prendersi cura con affetto dell’alterità dell’altro».

«Il Corano – ha ricordato Radcliffe – ci ricorda che “Dio è più vicino a me della mia giugulare”, quindi più vicino di quanto possiamo immaginare, ma ci lascia essere.

La storia del cristianesimo è la storia del volto di Dio, nella Bibbia il volto di Dio è salvezza: tutti talvolta perdiamo il volto di Dio; per ritrovarlo dobbiamo essere il volto di Gesù gli uni per gli altri.

Così, diceva San Tommaso, dobbiamo riscoprire il tatto, “il più importante dei sensi perché è contatto”. Gesù toccava gli intoccabili e questo lo rendeva impuro agli occhi dei farisei: come Gesù dobbiamo essere il tocco di Dio. Dobbiamo riscoprire la bellezza di toccarci senza sporcarci.

Così è per gli amanti. L’amore della notte deve lasciare spazio all’amore del giorno, diventare testimonianza per tutti. L’amore non può essere soffocante, deve lasciare spazio ai figli, agli amici, a un vecchio prete, deve essere aperto agli altri.

Gli amanti nella notte non hanno bisogno delle parole, la loro comunione è completa, ma nel giorno sostituiranno il silenzio con le parole».

Timothy Raddcliffe

Timothy Raddcliffe dialoga con il pubblico

 

                                             Mauro Fresco,  fotografie di Federica Orecchia

Dal 1° settembre è cambiato l’orario delle messe

Da domenica 1° settembre l’orario delle messe domenicali – dopo la pausa di luglio e agosto – è tornato quello consueto.

La messa vespertina del sabato è alle 18.

La domenica le celebrazioni sono al mattino alle 8,30, alle 10 e alle 11,30; nel pomeriggio alle 18.

Nei giorni feriali messe alle 7,30, 9,30  e alle 18.

Alessandro Delpiano è tornato alla Casa del Padre

Alessandro Delpiano, 53 anni, nella notte è tornato alla Casa del Padre.

Cresciuto nella comunità di Gesù Nazareno, all’interno del Movimento Eucaristico Giovanile ha costruito il suo ricco cammino di fede.

Negli ultimi anni ha speso se stesso nel servizio, con amore e passione, in settori diversi: è stato il responsabile dell’Oratorio e ha organizzato e gestito l’Estate Ragazzi parrocchiale.

Grande tifoso del Toro, e appassionato di calcio, ha fondato le squadre OGN per i bambini della parrocchia, dei quali è stato allenatore e dirigente. 

La comunità parrocchiale si riunirà in preghiera per Alessandro nella chiesa di Gesù Nazareno, via Duchessa Jolanda 24,  – accanto alla moglie Paola e alle figlie Giulia, Serena e Chiara, responsabili del MEG  – venerdì 30 agosto alle 19.

Funerale sabato 31 agosto alle 10.

Le offerte raccolte saranno destinate alle Associazioni per cui Alessandro si è tanto speso.

Prepararsi all’Unzione dei malati

Secondo incontro giovedì 6 giugno, alle 16,30 nella chiesa del santuario della Madonna di Lourdes, in corso Francia 29, per prepararsi a ricevere il Sacramento dell’Unzione dei malati.

Sono invitati tutti gli anziani della parrocchia, che devono iscriversi nell’ufficio parrocchiale in sacrestia.

La celebrazione comunitaria del sacramento dell’Unzione sarà domenica 9 giugno, solennità di Pentecoste, durante la messa delle 18 nella chiesa parrocchiale di Gesù Nazareno.

Estate Ragazzi, iscrizioni al via

Bambini e bambine in età scuola elementare della parrocchia o che frequentano i gruppi giovanili potranno partecipare a Estate Ragazzi 2019, che si svolgerà per quattro settimane dal 10 giugno al 5 luglio.

Per l’iscrizione i genitori dovranno scrivere una mail a  oratorio.gn@gmail.com, specificando il nome del figlio, per richiedere il modulo di iscrizione.

Il modulo, compilato in ogni sua parte in stampatello in modo leggibile e con indicazioni chiare delle settimane di interesse, dovrà essere trasmesso via mail allo stesso indirizzo, unitamente alla scansione di un documento del bambino/a che si vuole iscrivere.

Tutte le informazioni (procedure, orari, costi) sono riportate sul modulo informativo.

Le iscrizioni sono possibili solo via mail