De Bus santo, comunità in festa
La notizia in parrocchia è corsa veloce il 26 maggio, dal sito gesunazareno.it ai social oppure via telefono. Il beato Cesare De Bus, fondatore della Congregazione dei Padri della Dottrina Cristiana, i Dottrinari, ai quali è affidata la parrocchia di Gesù Nazareno in Torino, sarà proclamato santo. Cesare de Bus nacque il 3 febbraio 1544 a Cavaillon (Francia). Nel 1582, venne ordinato sacerdote e iniziò il ministero e l’apostolato catechistico, con un’attenzione particolare ai piccoli e ai poveri. Il 29 settembre 1592 a Isle-sur-Sorgue, fondò la Congregazione dei Padri della Dottrina Cristiana (Dottrinari). Morì ad Avignone (Francia) il 15 aprile 1607, giorno di Pasqua. Venne beatificato da Paolo VI il 27 aprile 1975.
I Dottrinari arrivarono nel 1902 nell’allora periferico quartiere Cit Turin e nel 1904 affidarono all’architetto Gallo la costruzione della monumentale chiesa neoclassica che affaccia su quella che tutti i torinesi conoscono come piazza Benefica.
«La comunità – racconta il parroco di Gesù Nazareno, padre Ottorino Vanzaghi – vuole approfondire le opere di Cesare De Bus e farlo conoscere. Per noi Dottrinari la canonizzazione è un evento atteso da quattro secoli e desiderato perché innamorati del carisma del fondatore; seppe cogliere in pieno il dono di Dio e fu innovativo per il tempo in cui visse, incisivo per il luogo, antesignano per le metodologie che utilizzava».
Padre Ottorino ha maturato la vocazione proprio a Gesù Nazareno, all’interno del Movimento Eucaristico Giovanile, sino a scegliere di entrare nella Congregazione e diventare sacerdote. Dopo aver prestato il suo servizio a Grosseto in Toscana, Roma, Ranchi in India, Vittoria in Sicilia, Salerno in Campania, è tornato a Gesù Nazareno «che vive la grande fortuna di molti laici preparati e partecipi, animatori di una miriade di iniziative di evangelizzazione, di catechesi e a favore degli ultimi. Un forte spirito di comunità ci ha permesso negli ultimi anni di avviare la catechesi familiare che proprio padre Cesare suggeriva. Le famiglie – conclude padre Ottorino – sono evangelizzatrici, catechisti dei propri figli e in formazione permanente grazie a momenti di preghiera con la Parola, incontri biblici, esercizi spirituali».
Paola Ardissone riassume il sentimento di tutti i parrocchiani impegnati nella catechesi: «Padre Cesare è un modello di catechista ispirato, coraggioso e moderno. Ha saputo rinnovare la catechesi attraverso il legame con la Parola di Dio, l’attenzione ai più piccoli e l’utilizzo di metodi innovativi per i suoi tempi come i cartelloni dipinti, la musica, la poesia. In parrocchia, seguendo le sue orme, abbiamo cercato di diversificare le esperienze di catechesi per arrivare a tutti, affiancando a quella tradizionale la catechesi familiare, quella per i più piccoli e quella all’interno dei gruppi per i ragazzi più grandi. In questo tempo di pandemia abbiamo sperimentato nuove strade e, attualizzando il suo esempio, proposto catechesi “a distanza”, grazie al web e alla collaborazione delle famiglie».
Tra i parrocchiani più colpiti dalla prossima canonizzazione i membri del Movimento Familiare Dottrinario e della Fraternità della Parola. Il primo è composto da famiglie che condividono la spiritualità del padre Cesare: “Tutto in noi catechizzi, il nostro stile di vita sia così conforme alle verità insegnate da essere un catechismo vivente”. «Il riconoscimento della santità di padre Cesare – dice Grazia Interlandi Micheletti – è un dono e un mandato a farci santi in famiglia, spezzandoci gli uni per gli altri alla sequela di Cristo, per essere testimoni e quindi catechisti prima di tutto per i nostri figli e poi lì dove siamo e operiamo, in comunione di preghiera con tutte le altre famiglie del Movimento e con i religiosi e i laici della grande famiglia dottrinaria».
La Fraternità Dottrinaria della Parola è un movimento di santità di fedeli laici che, sull’esempio del padre Cesare, si sentono chiamati a fondare la loro vita sulla Parola di Dio accolta, pregata, contemplata, celebrata e testimoniata, in particolare ai piccoli e ai poveri. Nacque proprio a Gesù Nazareno, 25 anni fa. Ecco alcune voci: «Vivere questa gioia mi fa entrare nel cuore della mia vocazione e mi spinge a essere sempre più luce, sale, lievito nel mondo (Susanna); siamo felici e diciamo grazie al Signore di averci dato un grande catechista innamorato della Parola. Ora tocca a noi, insieme ai Padri Dottrinari, farlo conoscere e impegnarci a seguire il suo insegnamento (Speranza); abbiamo l’occasione di conoscere meglio la sua vita, la sua vocazione adulta, le sue opere, per trarne ispirazione per la nostra fede (Sonia).
Mauro Fresco su La Voce e Il Tempo del 7 giugno 2020