Pellegrinaggio a Pavia sulle tracce di sant’Agostino
Perché una comunità parrocchiale compie un pellegrinaggio? San Giuseppe Benedetto Cottolengo diceva che la carità di Cristo ci spinge a metterci in cammino con i fratelli. Il viaggio è importante quanto la meta, il valore di un pellegrinaggio è spirituale, un cammino che arricchisce l’anima, metafora della vita in cui i disagi sono vissuti come offerta di sacrificio e le comodità come dono.
La meta è stata la Certosa, capolavoro artistico tardo-gotico e rinascimentale, a Pavia, antica capitale del Regno longobardo.
Quarantacinque pellegrini, accompagnati dai padri Rinaldo e Binay, hanno raggiunto la Certosa – con pranzo conviviale che ha contribuito a creare un clima di fraternità – per una visita guidata nel monastero ora abitato dai Cistercensi, ai luoghi di sant’Agostino e ai principali monumenti della città: la basilica di san Pietro in Ciel d’Oro – dove sono custodite le spoglie del dottore della Chiesa – la cattedrale di Santo Stefano e Santa Maria Assunta, la basilica di San Michele Maggiore, la sede dell’Università – fondata nel 1361 è fra le più antiche al mondo – il Palazzo Visconteo e il ponte coperto sul Ticino.
Il pellegrinaggio è stato l’occasione per sentirsi parte di una comunità in cammino che esce dai suoi confini e va nel mondo con la forza e la testimonianza di giovani e anziani che si tengono per mano.
I Pellegrini