BENEDIZIONE ALL’INIZIO DEL PELLEGRINAGGIO
Questa preghiera può essere fatta nel luogo di ritrovo iniziale (parrocchia o Unità pastorale), oppure sui mezzi di trasporto all’inizio del viaggio.
INIZIO
Quando tutti sono riuniti, si fa una pausa di raccoglimento. Poi tutti si fanno il segno della croce, mentre il ministro dice:
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
R. Amen.
SALUTO
Il ministro saluta i presenti con le seguenti parole o altre adatte:
Il Signore, che guida e consola il suo popolo, sia con tutti voi.
R. E con il tuo spirito.
MONIZIONE INTRODUTTIVA
Il ministro introduce il rito di benedizione con queste parole o altre simili:
Carissimi, stiamo per dare inizio del nostro pellegrinaggio verso la Cattedrale, luogo in cui è stata aperta la Porta della Misericordia. Papa Francesco ha volto indire un anno giubilare, tempo speciale nel quale sperimentare l’amore misericordioso di Dio che sempre ci viene incontro, nonostante il limite dei nostri peccati. Camminare pregando, varcare la porta della misericordia e celebrare la Riconciliazione saranno i segni del nostro desiderio di incontrare il volto misericordioso di Dio. Questo pellegrinaggio, inoltre, costituisce per tutti noi un’esperienza di comunione e di preghiera per rinsaldare il legame che ci unisce alla nostra Chiesa diocesana e al suo pastore e vivere tra noi una sincera esperienza di amicizia e di carità. Prima di iniziare il nostro pellegrinaggio preghiamo il Signore e affidiamo a lui i desideri del nostro cuore.
Dopo un momento di silenzio segue la preghiera del Signore:
Padre nostro.
PREGHIERA DI BENEDIZIONE
Il ministro, con le braccia allargate, pronuncia la preghiera di benedizione:
Dio onnipotente e misericordioso, tu provvedi a chi ti ama e sempre e dovunque sei vicino a chi ti cerca con cuore sincero: assisti i tuoi figli nel pellegrinaggio e guida i loro passi nella tua volontà, perché, protetti dalla tua ombra nel giorno e illuminati dalla tua luce nella notte possano giungere alla mèta desiderata. Per Cristo nostro Signore.
Amen.
A questo punto si può recitare o cantare il salmo 99 (CdP 123)
Rit. Venite al Signore, con canti di gioia!
Acclamate al Signore, voi tutti della terra, † servite il Signore nella gioia, * presentatevi a lui con esultanza.
Riconoscete che il Signore è Dio; † egli ci ha fatti e noi siamo suoi, * suo popolo e gregge del suo pascolo. Rit.
Varcate le sue porte con inni di grazie, † i suoi atri con canti di lode, * lodatelo, benedite il suo nome;
poiché buono è il Signore, † eterna la sua misericordia, * la sua fedeltà per ogni generazione. Rit.
Tutti: Gloria al Padre e al Figlio, * e allo Spirito Santo. Come era nel principio e ora e sempre, * nei secoli dei secoli. Amen.
Rit. Venite al Signore, con canti di gioia!
NELLA CHIESA STAZIONALE
All’interno della chiesa stazionale nella quale ha inizio il pellegrinaggio delle singole Unità pastorali verso la Cattedrale.
CANTO
Il tuo popolo in cammino (CdP 663), oppure altro canto adatto (Signore, sei venuto, CdP 728; cf. Appendice).
SALUTO
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
R. Amen.
La misericordia di Dio Padre, la pace del Signore nostro Gesù Cristo, la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi.
R. E con il tuo spirito.
ESORTAZIONE
Fratelli e sorelle carissimi, con lo sguardo fisso su Gesù e sul suo volto misericordioso, il santo Padre, papa Francesco, ha indetto un giubileo straordinario che dischiude per tutti noi la porta della misericordia di Dio. In comunione con tutta la Chiesa universale e la nostra Chiesa diocesana vogliamo vivere una profonda esperienza di grazia e riconciliazione. Ascolteremo con gioia il Vangelo della misericordia, che Cristo Signore sempre fa risuonare in mezzo agli uomini, invitandoci a gioire per il suo amore, annunciato instancabilmente ad ogni creatura.
ORAZIONE
Preghiamo.
O Dio, autore della vera libertà, che vuoi raccogliere tutti gli uomini in un popolo solo libero da ogni schiavitù, e doni a noi tuoi figli un tempo di misericordia e di perdono, fa’ che la tua Chiesa, crescendo nella libertà e nella pace, splenda a tutti come sacramento di salvezza, e riveli e attui nel mondo il mistero del tuo amore. Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.
Acclamazione al Vangelo: ALLELUIA (o altro canto di lode, in Quaresima)
Il diacono o un presbitero proclama il Vangelo:
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 4, 16-21
In quel tempo, Gesù venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:
Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi, a proclamare l’anno di grazia del Signore .
Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: “Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato”.
Parola del Signore.
R. Lode a te, o Cristo!
Il celebrante invita a benedire e lodare Dio. Tutti rispondono acclamando con il ritornello (Cdp 140-142).
Fratelli e sorelle, rendiamo grazie a Dio, perché in Cristo, oggi e sempre, si compiono le Scritture che abbiamo ascoltate. Lodiamo insieme il Signore, perché è grande il suo amore per noi!
Diciamo insieme: Grande è il tuo amore per noi.
‐Gloria a te, Signore, che perdoni le colpe e guarisci le infermità.
R. Grande è il tuo amore per noi. ‐Gloria a te, Signore misericordioso e pietoso, lento all’ira e grande nell’amore.
R. Grande è il tuo amore per noi. ‐Gloria a te, Signore, tenero Padre verso i tuoi figli
R. Grande è il tuo amore per noi.
A questo punto, il diacono, o chi guida la preghiera, avvia la processione:
Fratelli e sorelle, avviamoci nel nome di Cristo: Egli è la via, la Verità e la Vita, che ci rivela la misericordia del Padre.
PROCESSIONE
La processione si avvia verso la cattedrale: precede un diacono o un ministrante che porta la croce astile, i ministranti con le candele accese, poi il diacono con l’Evangeliario (solo in una delle tre chiese stazionali), quindi i sacerdoti, gli altri ministri e i fedeli.
Durante la processione non sono previste preghiere particolari: semplicemente si percorre insieme, nelle vie centrali della città, il pellegrinaggio verso la Cattedrale.
In prossimità della porta della misericordia, i fedeli saranno accolti da un animatore dell’assemblea che presenta le diverse unità pastorali e invita ad un momento di raccoglimento. Si può cantare, nel frattempo, uno dei salmi di pellegrinaggio e ingresso al tempio, ad esempio il Sal 14 (15).
Rit. Chi salirà la montagna del Signore? Chi ha mani innocenti e cuore puro (CdP 91).
Signore, chi abiterà nella tua tenda? Chi dimorerà sulla tua santa montagna?
Colui che cammina senza colpa, pratica la giustizia e dice la verità che ha nel cuore,
non sparge calunnie con la sua lingua, non fa danno al suo prossimo e non lancia insulti al suo vicino.
Ai suoi occhi è spregevole il malvagio, ma onora chi teme il Signore. Anche se ha giurato a proprio danno, mantiene la parola; non presta il suo denaro a usura e non accetta doni contro l’innocente.
Colui che agisce in questo modo resterà saldo per sempre.
ALLA PORTA DELLA MISERICORDIA
Dopo un momento di silenzio, il Vescovo saluta l’assemblea.
La pace del Signore sia con voi!
E con il tuo spirito
Fratelli e sorelle, Gesù Cristo è il volto della misericordia del Padre: chi lo segue troverà pace e salvezza per la propria vita. Chi entra per la porta della sua misericordia potrà sperimentare l’amore di Dio che consola, perdona e dona speranza.
Dopo un momento di silenzio, il Vescovo invita a entrare attraverso la porta della Misericordia.
Il Vescovo:
Aprite le porte della giustizia, entreremo a rendere grazie al Signore.
Tutti acclamano: Misericordes sicut Pater (Inno Giubileo) oppure: Gloria a te, Signor! (CdP 274)
Prima di varcare la soglia il Vescovo ad alta voce acclama:
É questa la porta del Signore: per essa entriamo per ottenere misericordia e perdono.
Tutti acclamano: Misericordes sicut Pater (Inno Giubileo) oppure: Gloria a te, Signor! (CdP 274)
Il diacono consegna al Vescovo il libro dei Vangeli. Il Vescovo stando sulla soglia lo tiene elevato ed entra in cattedrale, seguono gli altri ministri e i fedeli. Nel frattempo si canta l’inno del Giubileo o un altro canto adatto (vedi Appendice).
IN CATTEDRALE
Liturgia penitenziale
Tutti entrano passando attraverso la porta, nel frattempo si canta l’inno del Giubileo o un altro canto adatto. Il vescovo, giunto all’altare, vi depone il libro dei Vangeli. Quindi bacia l’altare e si reca alla cattedra.
ANNUNCIO DEL GIUBILEO
All’ambone, il diacono o un altro lettore proclama:
Vi annuncio un lieto messaggio: Dio Padre, “ricco di misericordia”, dopo aver rivelato il suo nome a Mosè: “Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco di amore e di fedeltà” (Es 34,6), non ha cessato di far conoscere in vari modi e in tanti momenti della storia il suo progetto di salvezza.
Rit. Misericordes sicut Pater (Inno Giubileo) oppure: Eterno sarà il suo amore per noi (CdP 140)
“Nella pienezza del tempo” (Gal 4,4), quando tutto era disposto secondo il suo piano di salvezza, Egli mandò il suo Figlio nato dalla Vergine Madre per rivelare a noi in modo definitivo il suo amore: chi vede lui vede il Padre (cf. Gv 14,9).
Rit. Misericordes sicut Pater (Inno Giubileo) oppure: Eterno sarà il suo amore per noi (CdP 140)
Gesù di Nazaret con la sua parola
con i suoi gesti e con tutta la sua persona rivela la misericordia di Dio, fonte di gioia, di serenità e di pace, condizione della nostra salvezza.
Rit. Misericordes sicut Pater (Inno Giubileo) oppure: Eterno sarà il suo amore per noi (CdP 140)
Carissimi, viviamo il dono di uno speciale anno giubilare: anno di misericordia e di grazia, anno di riconciliazione e di perdono, di salvezza e di pace. Apriamo dunque il cuore alla speranza nella certezza di essere amati per sempre nonostante il nostro peccato.
Rit. Misericordes sicut Pater (Inno Giubileo) oppure: Eterno sarà il suo amore per noi (CdP 140)
Per questo facciamo ora memoria del nostro Battesimo: questo rito dell’aspersione dell’acqua possa in noi ridestare la certezza di essere amati e chiamati ad una vita nuova.
MEMORIA DEL BATTESIMO
Alcuni ministranti portano davanti al Vescovo un recipiente con l’acqua. Il Vescovo invita alla preghiera:
Fratelli e sorelle carissimi, supplichiamo il Signore perché benedica quest’acqua con la quale saremo aspersi in memoria del nostro Battesimo. L’abbraccio misericordioso del Padre, che in questo anno di grazia ci dona conforto e forza, sostenga in noi la riconoscenza e l’amore di figli che sempre desiderano ritornare alla fonte della salvezza.
Tutti pregano per qualche momento in silenzio. Quindi il Vescovo prosegue:
Dio onnipotente,
origine e fonte della vita, benedici X quest’acqua e fa’ che noi fedeli, aspersi da questa fonte di purificazione, otteniamo il perdono dei nostri peccati, la difesa dalle insidie del maligno e il dono della tua protezione. Nella tua misericordia donaci, o Signore, una sorgente di acqua viva che zampilli per la vita eterna, perché liberi da ogni pericolo possiamo venire a te con pure puro. Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.
Il Vescovo prende l’aspersorio e asperge se stesso, i sacerdoti, i ministri e il popolo, attraversando la navata della cattedrale. Intanto si esegue un canto adatto (ad esempio, il Sal 50, CdP 107-108; Il Signore è la luce CdP 278). Tornato alla cattedra, il Vescovo dice:
O Padre, che ci rendi partecipi del mistero pasquale del tuo Figlio morto e risorto, fa’ che animati dallo Spirito di adozione filiale camminiamo sempre in novità di vita. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
R. Amen.
LITURGIA DELLA PAROLA
Qui di seguito sono riportati tre schemi di lettura a scelta:
- La misericordia ridona la vita
- L’amore perdona sempre
- Le opere di misericordia
1. LA MISERICORDIA RIDONA LA VITA
Prima lettura
2 Cor 5,17-21 Dio ci ha riconciliati con sé mediante Cristo
Dalla seconda lettera di s. Paolo apostolo ai Corinzi Fratelli, se uno è in Cristo, è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate; ecco, ne sono nate di nuove. Tutto questo però viene da Dio, che ci ha riconciliati con sé mediante Cristo e ha affidato a noi il ministero della riconciliazione. Era Dio infatti che riconciliava a sé il mondo in Cristo, non imputando agli uomini le loro colpe e affidando a noi la parola della riconciliazione. In nome di Cristo, dunque, siamo ambasciatori: per mezzo nostro è Dio stesso che esorta. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio. Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo fece peccato in nostro favore, perché in lui noi potessimo diventare giustizia di Dio.
Parola di Dio.
R. Rendiamo grazie a Dio.
SALMO RESPONSORIALE
Salmo 33
Rit. Gustate e vedete com’è buono il Signore
Benedirò il Signore in ogni tempo, sulla mia bocca sempre la sua lode. Io mi glorio nel Signore: i poveri ascoltino e si rallegrino.
Magnificate con me il Signore, esaltiamo insieme il suo nome. Ho cercato il Signore: mi ha risposto e da ogni mia paura mi ha liberato.
Guardate a lui e sarete raggianti, i vostri volti non dovranno arrossire. Questo povero grida e il Signore lo ascolta, lo salva da tutte le sue angosce.
VANGELO
Lc 15,1-3. 11-32 Tuo fratello era morto ed è tornato in vita
Il Signore sia con voi
R. E con il tuo spirito
Dal Vangelo secondo Luca.
R. Gloria a te, o Signore
In quel tempo si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: “Costui accoglie i peccatori e mangia con loro”. Ed egli disse loro questa parabola: “Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: “Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta”. Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornò in sé e disse: “Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati”. Si alzò e tornò da suo padre. Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: “Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”. Ma il padre disse ai servi: “Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l’anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”. E cominciarono a far festa. Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: “Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo”. Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: “Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso”. Gli rispose il padre: “Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”.
Parola del Signore.
R. Lode a te, o Cristo!
2. L’AMORE PERDONA SEMPRE
Prima lettura Es 32,7-14 Desisti dall’ardore della tua ira
Dal libro dell’Esodo Il Signore disse a Mosè: “Va’, scendi, perché il tuo popolo, che hai fatto uscire dalla terra d’Egitto, si è pervertito. Non hanno tardato ad allontanarsi dalla via che io avevo loro indicato! Si sono fatti un vitello di metallo fuso, poi gli si sono prostrati dinanzi, gli hanno offerto sacrifici e hanno detto: “Ecco il tuo Dio, Israele, colui che ti ha fatto uscire dalla terra d’Egitto””. Il Signore disse inoltre a Mosè: “Ho osservato questo popolo: ecco, è un popolo dalla dura cervice. Ora lascia che la mia ira si accenda contro di loro e li divori. Di te invece farò una grande nazione”. Mosè allora supplicò il Signore, suo Dio, e disse: “Perché, Signore, si accenderà la tua ira contro il tuo popolo, che hai fatto uscire dalla terra d’Egitto con grande forza e con mano potente? Perché dovranno dire gli Egiziani: “Con malizia li ha fatti uscire, per farli perire tra le montagne e farli sparire dalla terra”? Desisti dall’ardore della tua ira e abbandona il proposito di fare del male al tuo popolo. Ricòrdati di Abramo, di Isacco, di Israele, tuoi servi, ai quali hai giurato per te stesso e hai detto: “Renderò la vostra posterità numerosa come le stelle del cielo, e tutta questa terra, di cui ho parlato, la darò ai tuoi discendenti e la possederanno per sempre”. Il Signore si pentì del male che aveva minacciato di fare al suo popolo.
Parola di Dio.
R. Rendiamo grazie a Dio.
SALMO RESPONSORIALE
Salmo 102
Rit. Misericordioso e pietoso è il Signore
Signore, ascolta la mia preghiera, a te giunga il mio grido di aiuto. Non nascondermi il tuo volto nel giorno in cui sono nell’angoscia.
Tendi verso di me l’orecchio, quando t’invoco, presto, rispondimi! Svaniscono in fumo i miei giorni e come brace ardono le mie ossa.
I miei giorni declinano come ombra e io come erba inaridisco. Ma tu, Signore, rimani in eterno, il tuo ricordo di generazione in generazione
VANGELO
Lc 6, 36-42 Perdonate e sarete perdonati
Il Signore sia con voi
R. E con il tuo spirito
Dal Vangelo secondo Luca.
R. Gloria a te, o Signore
In quel tempo, disse Gesù: “Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio”.Disse loro anche una parabola: “Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutti e due in un fosso? Un discepolo non è più del maestro; ma ognuno, che sia ben preparato, sarà come il suo maestro. Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? Come puoi dire al tuo fratello: “Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio”, mentre tu stesso non vedi la trave che è nel tuo occhio? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello.
Parola del Signore.
R. Lode a te, o Cristo!
3. LE OPERE DI MISERICORDIA
Prima lettura
Levitico 19,1-2.11-18 Giudica il prossimo tuo con giustizia
Dal libro del Levitico
Il Signore parlò a Mosè e disse: “Parla a tutta la comunità degli Israeliti dicendo loro: “Siate santi, perché io, il Signore, vostro Dio, sono santo. Non ruberete né userete inganno o menzogna a danno del prossimo. Non giurerete il falso servendovi del mio nome: profaneresti il nome del tuo Dio. Io sono il Signore. Non opprimerai il tuo prossimo, né lo spoglierai di ciò che è suo; non tratterrai il salario del bracciante al tuo servizio fino al mattino dopo. Non maledirai il sordo, né metterai inciampo davanti al cieco, ma temerai il tuo Dio. Io sono il Signore. Non commetterete ingiustizia in giudizio; non tratterai con parzialità il povero né userai preferenze verso il potente: giudicherai il tuo prossimo con giustizia. Non andrai in giro a spargere calunnie fra il tuo popolo né coopererai alla morte del tuo prossimo. Io sono il Signore. Non coverai nel tuo cuore odio contro il tuo fratello; rimprovera apertamente il tuo prossimo, così non ti caricherai di un peccato per lui. Non ti vendicherai e non serberai rancore contro i figli del tuo popolo, ma amerai il tuo prossimo come te stesso. Io sono il Signore.
Parola di Dio.
R. Rendiamo grazie a Dio.
SALMO RESPONSORIALE
Salmo 18 Rit. Le tue parole, Signore, sono spirito e vita
La legge del Signore è perfetta, rinfranca l’anima; la testimonianza del Signore è stabile, rende saggio il semplice.
I precetti del Signore sono retti, fanno gioire il cuore; il comando del Signore è limpido, illumina gli occhi.
Il timore del Signore è puro, rimane per sempre; i giudizi del Signore sono fedeli, sono tutti giusti,
più preziosi dell’oro, di molto oro fino, più dolci del miele e di un favo stillante.
VANGELO
Mt 25, 31-46 Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me.
Il Signore sia con voi
R. E con il tuo spirito
Dal Vangelo secondo Luca.
R. Gloria a te, o Signore
In quel tempo, disse Gesù: Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra. Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”. Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”. E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”. Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato”. Anch’essi allora risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?”Allora egli risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me”. E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna”.
Parola del Signore.
Lode a te, o Cristo!
Omelia/meditazione
Silenzio – esame di coscienza
SUPPLICA PENITENZIALE
Alcuni ministranti recano la croce in presbiterio e il Vescovo, volgendosi verso di essa, invita alla preghiera:
Davanti al volto del Signore, che ci amati e ha dato la sua vita in riscatto per la salvezza del mondo, riconosciamo umilmente la nostra condizione di peccatori e chiediamo la grazia di poter vivere questo tempo di grazia e misericordia:
Rit. (Inno giubileo) Misericordes sicut Pater! Misericordes sicut Pater! Oppure: Misericordias Domini in aeternum cantabo (CdP 677).
In questo anno giubilare,
noi confessiamo, o Signore, la tua bontà e la tua misericordia,
che è più grande di ogni nostro peccato.
Sostenuti dalla fede della tua Chiesa, ci rivolgiamo a te:
chi può farci vedere le nostre colpe, se non la tua Parola?
Chi può perdonare i peccati, se non Tu solo?
Donaci di riconoscere il peccato
che ci allontana da te e dai nostri fratelli,
per ritrovare il desiderio di una vita buona, vissuta alla tua presenza,
e per essere guariti dalla tua misericordia.
Rit.
O Dio, tu sei la misericordia e il perdono!
Noi confessiamo, la tua mitezza e la tua umiltà,
che hai rivelato in pienezza nel volto del tuo Figlio.
Davanti alla tua misericordia,
noi riconosciamo la povertà della nostra fede,
la speranza debole e la carità imperfetta.
Donaci in questo tempo di stare davanti a Te,
per dilatare gli orizzonti della nostra vita
e per scoprire a quali gesti di conversione Tu ci attendi.
Rit.
O Dio, tu sei la misericordia e il perdono!
noi confessiamo il tuo amore di Padre,
che si prende cura dei suoi figli.
Davanti alla lunghezza e alla larghezza,
all’altezza e alla profondità della tua misericordia,
noi riconosciamo le fragilità e i peccati della nostra comunità.
Donaci in questo tempo di vedere le nostre miserie alla luce della tua
misericordia,
e di guardare più in alto, per stimolarci a vivere il tuo Vangelo con maggiore
serietà e verità.
Rit.
O Dio, tu sei la misericordia e il perdono! In questo anno giubilare desideriamo allargare lo sguardo ai peccati del mondo, per sentirci responsabili della salvezza dei nostri fratelli, per condividere il peso di una umanità schiacciata, per farci voce, nella preghiera e nell’impegno, della creazione che geme nelle doglie del parto, e per riconoscere le nostre omissioni, nella vita del quartiere e della città degli uomini, nel nostro vivere in un mondo sempre più globale,
dove ciascuno è custode del proprio fratello.
Rit.
O Dio, tu sei la misericordia e il perdono! Noi confessiamo la tua misericordia di Padre, che non si stanca di chiamarci a te: lo facciamo per Gesù Cristo, nostro fratello, che tu hai risollevato dalla morte e hai collocato alla tua destra, e intercede per noi. Con le parole che Lui stesso ci ha donato, noi ora ti preghiamo:
Padre nostro.
CONFESSIONI INDIVIDUALI
Dopo la preghiera di supplica comunitaria, ciascun fedele può recarsi in uno dei luoghi predisposti per la riconciliazione sacramentale. Al termine della confessione, ogni penitente bacerà la Croce e tornerà al posto in silenzio. Nel frattempo si eseguono canti e preghiere adatte.
PREGHIERA DI RINGRAZIAMENTO
Terminate le confessioni individuali, si conclude insieme con un canto (CdP 61, 161-163, 655, 677, 716) e con la preghiera di ringraziamento:
O Signore, la tua misericordia è infinita e immenso è il tesoro della tua bontà! Ringraziamo e benediciamo il tuo cuore di Padre per il perdono che ci hai concesso e supplichiamo la tua clemenza a non permettere che siamo mai separati da te e a condurci con quei doni che non possono più essere perduti. Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.
ABBRACCIO DI PACE
Il Vescovo:
Riconciliati in Cristo, scambiamoci ora un gesto di misericordia e di pace.
Segue l’abbraccio di pace, durante il quale si esegue un canto o un brano strumentale.
BENEDIZIONE E CONGEDO
Il Signore custodisca i vostri cuori nell’amore di Dio e nella pazienza del Cristo.
R. Amen.
Vi illumini sempre con gli insegnamenti della fede, e vi aiuti a perseverare nel bene.
R. Amen.
Vi mostri la via della verità e della pace, e guidi i vostri passi nel cammino verso la vita eterna.
R. Amen.
E la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo discenda su di voi, e con voi rimanga sempre.
R. Amen.
APPENDICE
Inno dell’anno giubilare della Misericordia
- Misericordes sicut Pater! Misericordes sicut Pater!
- Rendiamo grazie al Padre, perché è buono
in aeternum misericordia eius
ha creato il mondo con sapienza
in aeternum misericordia eius
conduce il Suo popolo nella storia
in aeternum misericordia eius
perdona e accoglie i Suoi figli
in aeternum misericordia eius
2. Rendiamo grazie al Figlio, luce delle genti
in aeternum misericordia eius
ci ha amati con un cuore di carne
in aeternum misericordia eius
da Lui riceviamo, a Lui ci doniamo
in aeternum misericordia eius
il cuore si apra a chi ha fame e sete
in aeternum misericordia eius
- Misericordes sicut Pater! Misericordes sicut Pater!
3. Chiediamo allo Spirito i sette santi doni
in aeternum misericordia eius
fonte di ogni bene, dolcissimo sollievo
in aeternum misericordia eius
da Lui confortati, offriamo conforto
in aeternum misericordia eius
l’amore spera e tutto sopporta
in aeternum misericordia eius
4. Chiediamo la pace al Dio di ogni pace
in aeternum misericordia eius
la terra aspetta il vangelo del Regno
in aeternum misericordia eius
gioia e perdono nel cuore dei piccoli
in aeternum misericordia eius
saranno nuovi i cieli e la terra
in aeternum misericordia eius
- Misericordes sicut Pater! Misericordes sicut Pater
Il tuo popolo in cammino (CdP 663)
Il tuo popolo in cammino cerca in te la guida. Sulla strada verso il regno sei sostegno col tuo corpo: resta sempre con noi, o Signore!
1. È il tuo pane, Gesù, che ci dà forza e rende più sicuro il nostro passo. Se il vigore nel cammino si svilisce, la tua mano dona lieta la speranza.
2. È il vino, Gesù, che ci disseta e sveglia in noi l’ardore di seguirti. Se la gioia cede il passo alla stanchezza, la tua voce fa rinascere freschezza.
3. È il tuo Corpo, Gesù, che ci fa Chiesa, fratelli sulle strade della vita. Se il rancore toglie luce all’amicizia, dal tuo cuore nasce giovane il perdono.
4. È il tuo Sangue, Gesù, il segno eterno dell’unico linguaggio dell’amore. Se il donarsi come te richiede fede, nel tuo Spirito sfidiamo l’incertezza.
5. È il tuo Dono, Gesù, la vera fonte del gesto coraggioso di chi annuncia. Se la Chiesa non è aperta ad ogni uomo, il tuo fuoco le rivela la missione.
Signore sei venuto (CdP 728)
1. Signore, sei venuto fratello in mezzo a noi. Signore, hai portato amore e libertà. Signore sei vissuto nella povertà. Noi ti ringraziamo, Gesù.
- Alleluia, Alleluia, Alleluia, alleluia! Alleluia, Alleluia, Alleluia!
1 Signore, sei venuto fratello nel dolore. Signore, hai parlato del regno dell’amore. Signore, hai donato la tua vita a noi. Noi ti ringraziamo, Gesù.
2 Signore, sei risorto e resti in mezzo a noi. Signore, ci hai chiamati e resi amici tuoi. Signore, tu sei via alla verità. Noi ti ringraziamo, Gesù.